PODERE BRACALETO
Solchi fendono il cielo.
Osserva, la Terra; pacato, il tiepido vento danza.
Una casetta lontana richiama antiche promesse;
focolari di segreti e piume d'airone
evocano remote parole, ulivi e canneti estivi,
sguardi di gatto, fichi e timidi versi.
Un ragno arrotola il suo banchetto
e le gazze agitate gracchiano al serpente,
mentre i gatti appostati attendono.
Nuvole, come sospiri di idee
confondono l'azzurro nascondendosi al vento.
È questo forse il mistero della vita,
fili d'erba che s'intrecciano ai sogni,
lontani da chiassose scatole di criceti
parvenza di civiltà.
Alberi e colline disegnano i colori,
lontani temporali e guizzi di luce all'improvviso.
La lavanda ubriaca le narici,
mentre grosse lumache
non temono spine arrampicandosi
in notturne passeggiate.
Tutto è calmo al concerto dei grilli,
soltanto la luna anima le silenziose creature
mentre le pietre del podere
mutano colore assieme alla luce.
Lucrezia Polito